Se tutti sostengono che non sia un'impresa tra le più banali un motivo ci sarà, ma come al solito, finché non ci sbatto la testa non sono contenta...
E allora da dove cominciamo? Panettone? Pandoro? Natale si avvicina, si potrebbe anche fare...Ma c'è un dolce che mi ronza in testa...un dolce che ho sempre adorato e che ho cercato e ricercato nelle pasticcerie per identificare quella giusta, soffice, guduriosa...ma allora perché non farmela?
Ed è così che mi sono messa alla ricerca della ricetta della Focaccia Veneta; quella che mi ha convinto di più è stata la ricetta di Menta e Cioccolato e da lì sono partita per questa preparazione.
Il lavoro è effettivamente impegnativo ma non impossibile, l'importante è avere l'aiuto di una buona planetaria che ci supporti nei momenti difficili...io l'ho presa da poco ed era arrivato il momento di metterla alla prova! :)
Ma arriviamo alla ricetta:
INGREDIENTI PER UNO STAMPO DA 1 KG
500 gr farina (io ho usato metà 00 e metà Manitoba)
60 gr latte tiepido
4 uova
10 gr di lievito di birra
120 gr di burro
scorza grattuggiata di 1 limone e 1 arancia
1 cucchiaino di sale
semini di vaniglia
zucchero semolato e zucchero in granella per la copertura
PROCEDIMENTO
Qui vi metto la tabella di marcia come l'ho seguita io, poi ovviamente può adattarsi alle esigenze personali
Ore 15: preparare un lievitino facendo prima sciogliere il lievito nel latte tiepido con 20 gr di zucchero e aggiungere poi 100 gr di farina. Mescolare bene e lasciare a riposo fino a raddoppio (circa 1 ora)
Ore 16.15 PRIMO IMPASTO
mettere il lievitino in planetaria e unire 200 gr di farina, 2 uova e 80 gr di zucchero e impastare col gancio finché l'impasto incorda. Solo una volta incordato aggiungere 60 gr di burro morbido. A questo punto l'impasto diventerà disomogeneo e non più compatto, continuare a impastare finché non riprende l'incordatura (e non perdere le speranze...). Ci vorranno circa 30-40 minuti. Lasciare nella ciotola coperta da pellicola a lievitare fino a raddoppio.
Ore 19.30 SECONDO IMPASTO
Unire all'impasto 200 gr di farina, 2 uova, 50 gr di zucchero e gli aromi e impastare fino a incordatura. Una volta ben incordato aggiungere il sale e poi 60 gr di burro morbido. Continuare a impastare finché il composto riprende l'incordatura e si stacca completamente dalla ciotola (e non perdere le speranze neanche qui...). La ciotola deve risultare pulita e l'impasto deve essere compatto, liscio, elastico e prendendolo con una mano deve sollevarsi tutto in maniera uniforme. Il mio ci ha messo quasi un'ora...è più impegnativo del primo impasto, bisogna avere pazienza e inserire gradualmente gli ingredienti.
Lasciarlo lievitare in una ciotola coperta da pellicola fino a mattina a temperatura ambiente (massimo 20 gradi).
Ore 7.30
A questo punto l'impasto sarà triplicato, sgonfiarlo, procedere con la pirlatura e posizionarlo all'interno dello stampo in cartone.
(Nella foto si vedono alcuni errori della pirlatura, l'impasto dovrebbe risultare più liscio ed omogeneo...era la prima volta, mi accontento!)
A questo punto è meglio posizionare lo stampo già sopra la placca del forno in modo da evitare danni da spostamento. Metterlo a lievitare coperto da pellicola nel forno con la lucina accesa per circa 5 ore, finché comunque non ha raggiunto quasi il bordo dello stampo.
Tirarlo fuori dal forno e accendere a 170 gradi. Nel frattempo togliere la pellicola trasparente e lasciare asciugare l'impasto all'aria, si formerà una leggera pellicina che si andrà a incidere a croce con un coltello affilatissimo.
A questo punto spennellare con un po' di latte, distribuire qualche fiocchetto di burro sulla superficie, cospargere con lo zucchero a granella e poi con abbondante zucchero semolato e infornare (con una placca vuota sotto) per circa 50 minuti (vale la prova stecchino). Quando cambierà colore, dopo circa 20 minuti, coprire la superficie con un foglio di alluminio.
Una volta sfornata, farla raffreddare appendendola a testa in giù.
Una volta fredda si può chiudere in un sacchetto di plastica e si conserva perfettamente per giorni.
Credo che questa ricetta diventerà un must have delle nostre colazioni...c'è un po' di lavoro dietro, mi sono dovuta studiare cosa sono l'incordatura e la pirlatura di un impasto che erano cose che non avevo mai sentito nominare, ma ne vale assolutamente la pena!!
Grazie Morena per questa splendida ricetta! :)
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